Si avvicinavano i tuoi diciotto anni.
Con finta disinvoltura, ti avevo chiesto se preferivi festeggiarli in discoteca o al ristorante. Ma tu mi avevi dato carta bianca, ed io, come al solito, mi ero scatenata. Furono stampati gli inviti, e venne assoldato un disk jockey molto abile. Avevo ordinato una torta dal disegno esclusivo, ti avevo comperato lo smoking.
II tuo primo valzer sarebbe stato tutto per me, mi concedevi un altro ricciolo.
Nella ricerca di una spiegazione al tuo modo di essere speciale, con semplicità, senza rivelarti, Nonna Carmela mi ricorda il momento culminante della tua festa.
Di fronte alle candeline della torta, ti avevo consegnato una grande scatola colorata: “Apri, apri”.
Nello scatolone c’era un candido colombo pavoncello, che avrebbe dovuto volare via. E invece stentava ad uscir fuori, e sembrava che non ne avesse nessuna voglia.
Un pò infastidita dal contrattempo, lo agguantai maldestramente lanciandolo in aria. II colombo prese il volo ma virò repentinamente e, con un perfetto dietro front, se ne tornò indietro rientrando nella scatola.
Ero veramente irritata e, borbottando, te lo riconsegnai perché lo lanciassi fuori tu: “Sai mamma – mi hai sussurrato con trasparente candore – il colombo é come me, non vuole andare fuori di casa, sta bene qui, con voi“.
Eravamo circondati dagli amici festanti, la musica incalzava. Stavano esplodendo i fuochi d’artificio.
Ma per noi c’eri solo Tu che sorridevi.