Egregia Associazione,

sono Oliva Nicola scrivo dalla provincia di Caserta. Questa lettera, anche se fosse di dieci pagine, non basterebbe a ringraziarVi per tutto quello che avete fatto per me e per la mia famiglia.

Mio figlio Domenico di 26 anni nel 2003 è stato sottoposto dal prof. Arcese a trapianto allogenico di midollo osseo. Essendosi nel contempo il professore e la sua equipe trasferiti al Policlinico di Tor Vergata, è qui che mio figlio adesso viene seguito tra ricoveri veri e  propri e Day Hospital.

Ed è qui che, grazie Voi, ho potuto capire il vero significato della parola ” solidarietà ” La Vostra organizzazione ci ha dato un supporto economico non indifferente ospitandoci presso un convitto di suore molto comodo e dignitoso (dove peraltro è ancora Vs ospite mio figlio che sta facendo terapia in Day Hospital) durante i ricoveri a cui mio figlio è stato sottoposto a partire da Febbraio 2004.

Il Vostro aiuto economico per chi come noi si trova da più di due anni ad affrontare spese è stato di fondamentale importanza. Ma una cosa che ci avete dato è IMPAGABILE : la consapevolezza di avere delle persone vicino che in ogni momento sono presenti per una parola di conforto, per un consiglio o anche solo per una indicazione per chi come noi che, oltre ad essere frastornato a causa della tragedia che vive, si trova anche fuori dal proprio ambiente di vita.

Un nome per tutti: La Sig.ra Donatella (di cui non conosco il cognome). E’ un angelo sempre presente e sempre disponibile per ogni esigenza. Non si nega mai per un aiuto di qualsiasi genere. Ti dà la sicurezza che è sempre li, dietro il suo telefono, ad aspettare la chiamata di chi ha bisogno di un aiuto, di un conforto o anche solo sua presenza. Per lei un grazie che viene dal profondo del cuore.

un ringraziamento sincero va alla Sig.ra Resi Madia che ho avuto l’onore di conoscere solo per telefono ma che so per certo essere insostituibile mente di questa Associazione di cui conosco perfettamente i fini nobili e umanitari.

Vorrei concludere con una scena che mi piace avere quotidianamente davanti agli occhi: io e la mia famiglia (e mio figlio Domenico in particolare) stiamo attraversando un bosco nero ed orrendo da cui stiamo uscendo. In lontananza vediamo una luce: è la fine di questo incubo.

E al nostro fianco ci sono delle persone ci tengono per mano.

Siete Voi dell’associazione “Oppo e le sue stanze “.

Grazie e the Dio Vi benedica.

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