Note di Luce 2025
"Note di luce quando la musica illumina"
Alla terza edizione il concerto di beneficenza che avrà luogo quest'anno lunedì 24 febbraio 2024 alle ore 20:30 presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Moricone (via Pietro De Coubertain 30). Promossa dal Dipartimento Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in collaborazione con l’Associazione Oppo e le sue stanze Onlus, l'iniziativa vedrà la partecipazione di moltissimi personaggi del mondo dello spettacolo.
Presenta CARLO CONTI
con la partecipazione di ANNALISA MANDUCA
PROTAGONISTI DEL CONCERTO
ARISA, CLEMENTINO, ERMAL META, FABRIZIO MORO, ANGELICA STUPPIA, PAOLA TURCI, QUARTETTO VOCALE
LE DIV4S - ITALIAN SOPRANOS
BALLERINO SERGIO ALONZO BERNAL
TENORE VITTORIO GRIGOLO
VIOLINO ALESSANDRO QUARTA
CORO DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA
Direttore del Coro ANDREA SECCHI
BANDA MUSICALE DELLA POLIZIA DI STATO
Direttore MAURIZIO BILLI
Anche quest'anno i proventi, ricavati dal concerto, saranno destinati alla raccolta fondi a supporto delle attività cliniche e di ricerca della Ginecologia Oncologica.
Per informazioni e prenotazioni: concerto.scambia@policlinicogemelli.it - Tel. 3347058519
Lettere Presidenti della Repubblica
Di seguito riportiamo i rionoscimenti che dei Presidenti della Repubblica Italiana dal 1985 ad oggi
Le imprese di madri coraggio
Barbara Palombelli vi dice perchè fare la mamma (ed il papà) è un mestire difficile…..
Non riusciamo a immaginarla, ma tutti ne abbiamo paura. E ci pensiamo, eccome se ci pensiamo…
Dalla gravidanza in poi, è un’idea, una presenza nelle notti più nere. Si chiama: la morte di un figlio, ed è qualcosa da cui cerchiamo di fuggire come dall’incubo più terribile, la condanna più dura a cui possiamo essere destinati. Poi succede che la vita ti faccia incontrare alcune persone a cui questa pena è stata inflitta e scopri la luce che vince la disperazione. Maria Vaccari, Marisa Fasanelli, Resi Madia… tre donne diverse, di città diverse, mi hanno mostrato la via per battere la disperazione.
I loro ragazzi, tutti belli, tutti adulti mancati, continuano a vivere nelle azioni di volontariato che le loro madri compiono tutti i giorni per illuminare la loro memoria, per dare un senso a una cosa priva di senso come la morte di un ragazzo. La casa dei risvegli di Luca a Bologna; la casa di Peter Pan a Roma; le stanze di Oppo al sant’Eugenio di Roma sono le opere che queste madri hanno creato per aiutare i ragazzi malati di cancro e quelli in coma. ln nome delle loro creature vinte dalla malattia. E credetemi, Maria, Marisa e Resi sono più energiche e meno depresse di tante di noi cretine che perdiamo gli anni e la vita a inseguire stupidaggini.
Barbara Palombelli
Ai genitori che hanno perduto i figli
Un pensiero di Barbara Palombelli alla nostra Associazione, dedicato a Resi Madia, nel suo editoriale. Repubblica del 16 maggio 2000
GENTILE Barbara.
Capita sovente nella rubrica di leggere lettere di genitori straziati dal dolore per la perdita del figlio o figlia vittime di quel terribile male chiamato tumore. Chi Le scrive, circa un mese fa ha perso l’unico figlio, di 11 anni, stroncato da un tumore cerebrale dopo sei mesi trascorsi all’ospedale Regina Margherita di Torino: sei mesi infernali, cominciati con diagnosi inizialmente errate, sino a quella che non avremmo mai voluto sentire.
Ebbene ora che nostro figlio non c’è più, la nostra esistenza è un continuo calvario. La mattina si piange perché non vediamo più nostro figlio prepararsi per andare a scuola dopo la colazione, il pomeriggio si piange perché alle ore 16,30 non si va più ad aspettarlo ai cancelli della scuola, la sera si piange perché sul divano del soggiorno non c’è più lui seduto.
E molto triste dire che io e mia moglie guardandoci in faccia ci chiediamo, ma per quale ragione noi continuiamo ad essere qui, quando il corso naturale della vita doveva essere l’opposto di quello che in realtà è? Non devono essere i figli a celebrare i funerali dei genitori?
La prego di dare spazio a questi fatti drammatici, così vi è la possibilità di corrispondenza attraverso internet, e di dialogo fra le persone vittime di queste tragedie.
Camillo Sanna
I GENITORI perdono i loro figli — spesso — riescono in un miracolo, Trasformano il loro dolore in un impegno verso gli altri…
E stato così per Marisa Fasanelli, infaticabile e straordinario angelo che I ‘8 giugno prossimo aprirà a Roma la «Casa di Peter Pan», casa-famiglia per bambini ammalati di cancro, dedicata a suo figlio…
E così per Resi Madia, madre di Oppo, ragazzo che verrà ricordato anche grazie alle camere sterili per l’ospedale Sant’Eugenio che i suo i genitori hanno donato… e che altri doneranno ad altri ospedali…
È così per Fulvio de padre di Luca, cui verrà dedicata a Bologna “La casa dei risvegli”, una casa-famiglia per giovani in coma…
A Camillo Sanna, che scrive oggi e chiede corrispondenza con altri genitori disperati copie lui, giro queste parole…
Mi scriva ancora.
Barbara Palombelli
Nostro figlio ci ha saputo guidare
Barbara Palombelli e Resi Madia, mamma di Oppo, rispondono ad un padre. Repubblica del 26 maggio 2000
VORREI rispondere personalmente al dottor Sanna (la cui lettera è stata pubblicata il 16 maggio scorso) raccontando la mia esperienza. L’esperienza di chi ha perso un figlio. Un dolore, il più terribile, che si è trasformato in una forza inaspettata. Una forza che ha restituito senso alle mie azioni quotidiane, ai sentimenti un po’ appannati, all’intera storia della mia esistenza.
È incredibile, cinque anni fa, per dirlo con le parole di Woody Allen, «eravamo felici ma non Io sapevamo». Poi, quel momento, quell’ ultimo fotogramma all’ospedale di Houston. Ricordo che, attaccati al monitor, che la sua respirazione comandava, Mario ed io imploravamo un miracolo, anzi il miracolo.
Ed ecco che nel momento, in quel tragico momento in cui Oppo si è trasformato in una stella, noi siamo stati invasi da una luce accecante.
Ci siamo guardati increduli, smarriti, umanamente addolorati ma non disperati: questo era il miracolo.
Ancora una volta Oppo ci ha preso per mano e ci ha spiegato che in realtà, il concentrare tutto, affetti, attenzioni, attese su un solo è riduttivo, il progetto su noi tre è molto più ambizioso.
Noi abbiamo raccolto questo messaggio ed ora siamo in cammino, consci che non possiamo deludere le aspettative che il Signore nutre su noi tre, essendo stati scelti per un progetto grande. È per questo che noi siamo convinti di essere dei privilegiati.
- Perché tutti amano Oppo, ma OPPO è nostro figlio e noi siamo i suoi genitori, ed ora nessun linfoma ce Io potrà strappare via.
- Perché abbiamo potuto vivere noi tre insieme questa fortissima esperienza d’unione.
- Perché in questo percorso abbiamo incontrato solo angeli
Certo, è stato un cammino di dolore, ma insieme di grande amore.
A volte penso di essere pazza ma tanto – mi dico – ce ne sono tanti in giro, almeno io sono una pazza a allegra e quindi…
L’importante, caro dott. Sanna, è essere in ascolto della volontà dei nostri ragazzi. Loro ci sanno guidare, perché da lassù tutto è più facile. Il vivere quel poco e quel tanto che ci separa da loro con impegno gioioso, questo è il nostro dovere di riconoscenza e amore.
Resi Madia
LA LETTERA di Camillo Sanna, padre disperato per la morte del figlio, ha avuto un’infinità di risposte… Pubblico oggi la testimonianza di Resi Madia, madre di Oppo, ragazzo adottato amarissimo, scomparso da qualche mese. In sua memoria, per aiutare gli ammalati che hanno bisogno ai esser curati in camere perfettamente sterili, è nata una associazione (gli amici e i sostenitori di questa iniziativa si ritroveranno domenica 28 a Ostia, presso Io stabilimento la Casetta di Castelporziano, a partire dalle 12)… Il signor Sanna voleva entrare contatto con altri genitori e so che moltissimi gli
hanno scritto. So che questo non basterà, che la posta elettronica non allevierà il dolore per una condanna così grande, ma la famiglia Sanna deve sapere che i lettori e le lettrici di questa pagina sono accanto a lui, che in tanti ci siamo commossi leggendo il suo appello.
Barbara Palombelli
16.000 KM di solidarietà
Non ho le parole per ringraziare l’Associazione Oppo per tutto il bene che voi fate per noi….
Suor Teodora delle suorine dell’Eau Vive venuta dalle isole Wallis e Futuma dall’altra parte del mondo!
In francese Territoire des îles Wallis et Futuna o Wallis-et-Futuna;
in uveano e futuniano: ‘Uvea mo Futuna’ è una collettività d’oltremare francese, composta principalmente da tre isole vulcaniche tropicali (Wallis, Futuna e Alofi) con scogliere areali che si trovano nella parte sud dell’oceano Pacifico, fra le isole Fiji e Samoa.