Ho visto la tua luce mentre diventavi una stella.
Perché, per te sono accadute cose speciali, cose che non accadono per tutti?
Quattro sacerdoti cattolici ti hanno dato l’estrema unzione.
II dottor Cabanillas ci ha abbracciato forte forte. Con gli occhi umidi ci ha ringraziato per averti conosciuto, dicendo che in venticinque anni di professione, nel più grande ospedale oncologico del mondo, nessun paziente poteva esserti paragonato.
II radiologo internista dottor Fisher, che il giorno prima ti aveva applicato l’ennesimo catetere nel rene, é rimasto in ginocchio per un’ora e mezza, singhiozzando inconsolabile.
Le guardie giurate, uomini e donne abituati ad un duro lavoro sotto le intemperie, hanno sfilato davanti a te in punta di piedi, salutandoti in silenzio. E tutti insieme si sono recati in cappella per dedicarti una Messa.
Quando tu sei volato in cielo tutte le infermiere del nono piano sono venute a salutarti, ed hanno intonato per te i loro gospels.
Ed ancora oggi, a distanza di un anno, continuano ad arrivare le lettere di Sally, l’infermiera della terapia intensiva. Ti aveva soprannominato pillow-boy per i tuoi otto cuscini. Ci racconta di parlare sempre di te con i medici e tutti gli altri dell’ospedale. In quel reparto, che chiamavo l’anticamera dell’inferno, tu eri spesso completamente sedato, eppure le avevi comunicato ugualmente la tua gioiosa serenità. Ed ora ci confida: “L’impatto della vita di Adolfo sulla mia é stato fortissimo”.
Perché tutto questo specialmente per te? Perché? Che cosa ancora devo scoprire della tua vita, per capire che sei speciale, e che questa tua storia é una storia speciale?