Eravamo rientrati subito. Era ricominciata la dolorosa trafila degli esami. Quando di nuovo si accese un altro allarme, io restai pietrificata. Sentivo il cervello scoppiarmi nella testa, e percepivo tutti i messaggi esterni ovattati e temporalmente in ritardo.
Mario invece era straordinario.
Immediatamente aveva inviato una e-mail a Cabanillas, aveva telefonato a raffica a Pieretta, aveva spedito le TAC negli USA, ed aveva preso appuntamento con il cardiologo. Mi aggrappavo a lui che sembrava infaticabile. Di notte cercava su internet tutto ciò che era stato pubblicato sulle nuove terapie in tutto il mondo. Si metteva in contatto, mandando la tua storia clinica, con tutti i più grossi centri del mondo, e poi stampava senza tregua la documentazione sulle nuove ricerche, per sottoporle a Maria.